L'effetto
Trasformazione
Le azioni della Calciocianamide si spiegano in funzione della particolare trasformazione della Calciocianamide nel terreno.
Rappresentazione schematica della inibizione della nitrificazione:
La diciandiammide (DCD) inibisce esclusivamente l'attività di batteri del gruppo Nitrosomonas e non quella del gruppo Nitrobacter. Viene evitato così la formazione nel terreno di una concentrazione di nitrito dannoso per le piante.
Fase di reazione e nutrizione
Fondamentalmente la trasformazione della Calciocianamide nel terreno può essere distinta in due fasi:
- la prima detta “fase di reazione” e
- la seconda detta “fase di nutrizione”
Prima fase (fase di reazione):
Immediatamente dopo la distribuzione del prodotto e in presenza di umidità ha inizio nel terreno la prima fase di trasformazione. La Calciocianamide idrolizza rapidamente ad idrossido di calcio (Ca(OH)2) ed a cianammide (H2CN2). Quest’ultima, agendo nel terreno per un periodo di circa 6–10 giorni, svolge tutta una serie di azioni favorevoli a migliorare le condizioni del terreno e delle piante. Alla fine di questo periodo la cianammide sarà trasformata completamente in azoto disponibile alle piante senza lasciare alcun genere di residui.
Seconda fase(fase di nutrizione):
Questa fase inizia quando la cianammide si è trasformata completamente in urea. Questa - grazie all'azione della ureasi che si trasforma a sua volta in ione ammonio. L'azoto si trova adesso nella sua forma ammoniacale meno soggetta a perdite per dilavamento e da denitrificazione. La diciandiammide, che in parte è presente nel prodotto e in parte è formata durante la trasformazione nel terreno, è in grado di conservare per molto tempo l’azoto nella sua forma più stabile nel terreno. La diciandiammide è una sostanza riconosciuta nella legislazione CE come inibitore della nitrificazione dell’azoto.
Azioni dell’ azoto
La Calciocianamide fornisce l'azoto alle piante in funzione del loro fabbisogno
L'azoto della Calciocianamide per la parte maggiore non è disponibile immediatamente alle piante. Soltanto dopo la prima fase della sua trasformazione si forma l'azoto ammoniacale (NH4+) e, di seguito al processo di nitrificazione, l'azoto nitrico (NO32-). Le due forme di azoto (ammoniacale e nitrico) possono essere utilizzate entrambe, a seconda delle colture nutrite, favorevolmente dalle piante attraverso il loro apparato radicale.
La trasformazione da ammonio a nitrato (nitrificazione) è rallentata, rispetto alla maggioranza degli altri concimi azotati, dall’azione della diciandiammide in grado di rallentare notevolmente l’attività dei batteri responsabili della nitrificazione dell’ammonio.
In questo modo la Calciocianamide favorisce una nutrizione azotata che offre alla coltura sempre l'azoto nella sua forma fisiologicamente più adatta.
Rispetto al nitrato, molto mobile nella soluzione circolante, l'ammonio fissato ai colloidi del terreno è meno soggetto al fenomeno della lisciviazione (dilavabilità). Grazie alla combinazione dell'azoto ammoniacale e della rallentata nitrificazione dello stesso, dovuta all'azione della diciandiammide, tutto l'azoto della Calciocianamide resta disponibile per un periodo più lungo e può essere assunto dalle piante a secondo del loro fabbisogno nelle varie fasi fenologiche.
Azioni del calcio
Calcio particolarmente reattivo ed efficace
Il calcio è tra gli elementi secondari che aiutano le piante a dare frutti qualitativamente pregiati ed è importante per:
- la nutrizione delle piante
- ottimizzare la struttura glomerulare del terreno
- ottimizzare la decomposizione della sostanza organica
È contenuto normalmente in grande quantità nei terreni e nelle acque, ma molto spesso in forma insolubile e, quindi, disponibile alle piante in modo molto limitato.
Il calcio è un componente delle membrane e delle pareti cellulari, attiva numerosi enzimi, neutralizza gli acidi organici e rallenta la senescenza dei tessuti. Conferisce ai frutti maggiore consistenza e resistenza ad attacchi parassitari e fisiopatie ed aumenta la loro conservabilità.
Importanza del calcio in orticoltura
La carenza di calcio in orticoltura comporta spesso delle conseguenze negative per il risultato produttivo. I frutti si presentano poco consistenti e, in alcuni casi, con necrosi dei tessuti, p.e. marciume apicale del pomodoro, seccume fogliare della lattuga, zone necrotiche nella patata. Gli ortaggi che contengono un ridotto contenuto di calcio hanno generalmente una bassa attitudine alle manipolazioni e alla frigoconservazione.
Importanza del calcio in frutticoltura
Anche nella frutticoltura il ruolo del calcio per ottenere buone risposte nella resa e nella qualità è determinante. Nel melo si manifesta la butteratura amara. Nella polpa compaiono delle macchie brune che spesso traspaiono attraverso la buccia.
Nella Vite la carenza si presenta con foglie di colore giallo, mentre nei grappoli si manifesta associata alla deficienza di magnesio, provocando il disseccamento del rachide. Nel pesco la scarsità di questo minerale induce radici corte, foglie con arrossamenti ai margini, polpa poco consistente e rugginosità dell’epidermide.
La calciocianamide contiene ca. il 50% di calcio nella formulazione granulare, espresso come CaO.
Il 22 %, cioè poco meno della metà del calcio presente, è idrosolubile, cioè particolarmente reattivo ed efficace e in grado di essere facilmente assorbito dall’apparato radicale delle piante.
Miglioramento della fertilitá
La Calciocianamide migliora la fertilità del terreno
Dopo 100 anni di produzione ed utilizzo della Calciocianamide, grazie ad osservazioni di campo ma anche in base a prove pluridecennali si è potuto dimostrare che l‘utilizzo costante ed ininterrotto della calciocianamide conduce ad un incremento della fertilità del terreno. Ciò viene dimostrato valutando la concentrazione di alcuni enzimi microbici usati comunemente come indicatori per la valutazione della fertilità di un terreno.
Di seguito sono riportati i risultati di una prova di concimazione condotta dall’ “Institut für Pflanzenernährung der Technischen Universität München-Weihenstephan” per una periodo ininterrotto di 53 anni. Lo scopo principale del lavoro è stato quello di valutare l’effetto dell’uso di concimi azotati diversi sulla fertilità del terreno. Dalla osservazione dall'istogramma seguente si rileva che l'uso continuato della Calciocianamide - rispetto a quello di altri concimi azotati usati nella prova - ha incrementato la fertilità del terreno. L'acquisto di questo fertilizzante si giustifica, quindi, con i risultati ottenibili a breve termine, ma anche come investimento a medio e lungo termine.
Decomposizione di detriti organici
La Calciocianamide accelera l'umificazione di residui organici
I residui organici (la paglie, foglie di fruttiferi, ecc.,) presenti nei terreni di coltivazione sono caratterizzati spesso da un rapporto C/N molto alto (ca. 80:1). I microorganismi che intervengono per trasformare agevolmente questo materiale organico molto complesso in sostanze molto più semplici, tra cui gli acidi umici, hanno bisogno di un rapporto C/N molto più basso (ca. 20:1). Ciò significa che nel maggior numero dei casi è necessario aggiungere dell'azoto. Inoltre, durante la decomposizione della sostanza organica si formano degli acidi organici, che devono essere neutralizzati.
Le due condizioni - l’aggiunta di azoto e la neutralizzazione degli acidi - necessarie per una decomposizione ideale delle sostanze organiche, possono essere soddisfatte in modo ideale con l’uso della Calciocianamide. Prove eseguite dall’ università di Gottinga (Göttingen – Germania) mettono in evidenza che la Calciocianamide, rispetto ad altri concimi, è in grado non soltanto di accelerare la decomposizione, ma anche di trasformare completamente il materiale organico di partenza in sostanze utili.
Questi benefici possono essere sfruttati, peraltro, nel compostaggio seguendo le seguenti indicazioni:
L'uso della Calciocianamide nei cumuli, tipici della tecnica del compostaggio, permette di ottenere valori termici ideali ottimizzando in questo modo i tempi necessari per la trasformazione dei detriti. Inoltre, con questa tecnica si devitalizzano i semi delle infestanti e si riduce la presenza di agenti patogeni (salmonella, ecc.).
Alcune prove, eseguite in frutticoltura per valutare la possibilità di usare la Calciocianamide per prevenire alcune malattie fungine come la ticchiolatura del melo, hanno mostrato risultati molto interessanti. Ciò, si giustifica grazie ad un tempo di decomposizione della sostanza organica più breve in presenza della calciocianamide.